La frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) è costituita dall’umido raccolto con la raccolta differenziata (RD) e dal verde urbano. Si tratta di una biomassa utilizzabile per la produzione di biogas tramite digestione anaerobica. La sua composizione, in termini di rapporto carbonio/azoto e potenziale di biometanazione, consente di trattarlo all’interno dei digestori anaerobici anche senza l’aggiunta di altri substrati.

Nel 2016, in Italia sono state raccolte poco più di sei milioni e mezzo di tonnellate di FORSU: si tratta quindi di una componente importante del totale dei rifiuti urbani, se si pensa che il totale dei rifiuti raccolti con RD nello stesso anno non supera i 16 milioni.

La FORSU (frazione organica dei rifiuti solidi urbani) può essere considerata una risorsa preziosa sotto differenti punti di vista. In primo luogo, è possibile ottenere energia tramite la digestione anaerobica. Inoltre, la FORSU possiede nutrienti adatti a migliorare la qualità del terreno, perché contiene azoto, fosforo, potassio e microelementi utili.

Perché valorizzare la FORSU?

Per evitare il trasporto in impianti dislocati a decine di chilometri dai luoghi di raccolta, se non addirittura in altre Regioni, con le relative conseguenze sull’ambiente (si pensi ad i camion alimentati a gasolio che percorrono tutti i giorni le strade calabresi) bisogna ripensare al trattamento dei rifiuti su scala locale, specialmente della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU).

Il cosiddetto “umido di casa” può e deve essere considerato una risorsa, nell’ottica di economia circolare, che preveda recupero, riutilizzo e riciclo delle materie prime.